I concetti di talento e il concetto di plusdotazione o alto potenziale cognitivo, sono spesso usati in modo intercambiabile, ma possono avere sfumature di significato diverse a seconda del contesto. Tuttavia si riferiscono entrambi a capacità eccezionali o superiori alla media in un determinato campo.

Il talento è spesso visto erroneamente come una capacità naturale o innata di eccellere in un’area specifica. In realtà in talento esiste solo se viene riconosciuto da una persona esterna al soggetto, quindi non possiamo sostenere che rifletta solo una componente intrinseca. Infatti, può riguardare una varietà di competenze, come l’arte, la musica, lo sport, la matematica o delle abilità sociali che possono essere funzionali allo sviluppo di talenti in senso più ampio: la capacità di ascolto, di sintesi, l’empatia, la leadership, etc.

 Il talento può essere sviluppato e affinato attraverso la pratica e l’esperienza, ma soprattutto se c’è un contesto supportivo; tuttavia si suppone che ci sia una inclinazione personale per eccellere in un determinato campo.

Il tratto principale che permette di rilevare la plusdotazione è un quoziente intellettivo superiore alla media. Tuttavia, la plusdotazione è molto altro, infatti, può estendersi anche a talenti artistici, creativi, sportivi, relazionali e di percezione della realtà e dell’ambiente.

In sintesi, mentre il talento è l’esito “positivo” della plusdotazione, in quanto dipende fortemente dal contesto, la plusdotazione è una manifestazione di evidenza di potenzialità. Tuttavia, è importante notare che chi possiede una plusdotazione non è detto che riesca a sviluppare i suoi talenti, se non frequenta i giusti contesti; per questo è importante affidarsi ad esperti che sappiano distinguere la plusdotazione dal talento e che possiedano tutte le abilità e conoscenze per sviluppare i talenti dalla tenera età alla vecchiaia.

Il concetto di plusdotazione come innato è ancora oggetto di dibattito tra gli esperti. Mentre alcuni ritengono che ci sia una componente genetica nella plusdotazione, altri sottolineano l’importanza dell’ambiente e delle opportunità di apprendimento. Nonostante ricerche neuroscientifiche hanno evidenziato alcune differenze nella struttura e nell’attività cerebrale di individui dotati di plusdotazione, noi crediamo, in qualità di pedagogisti, che il contesto abbia una componente dominante, in quanto la componente genetica in sé non ha il potere di favorire né il benessere né il successo del soggetto plusdotato.

Alcuni individui con plusdotazione mostrano segni di abilità eccezionali fin dalla prima infanzia e questo potrebbe suggerire una componente innata. Tuttavia, l’ambiente in cui crescono può influenzare notevolmente il loro sviluppo.

È importante notare che il contesto ambientale e le opportunità di apprendimento giocano un ruolo significativo nel determinare come si sviluppa e si manifesta la plusdotazione. L’interazione complessa tra fattori genetici e ambientali contribuisce alla formazione delle abilità e delle capacità di un individuo, compresa la plusdotazione. Pertanto, è più preciso considerare la plusdotazione come il risultato di una combinazione di fattori ereditari e ambientali.

 

Perché i plusdotati dovrebbero coltivare i loro talenti?

Creare le basi perché una persona plusdotata possa sviluppare i talenti, può portare a diversi benefici, sia personali che per la società nel suo insieme. 

Coltivare il proprio talento può portare una profonda soddisfazione personale. Realizzare il proprio potenziale e raggiungere risultati significativi può contribuire al benessere emotivo e al senso di realizzazione. La coltivazione del talento può aiutare un individuo plusdotato a raggiungere i propri obiettivi personali e professionali. Inoltre, può essere un veicolo per perseguire passioni e ambizioni specifiche.

Le persone plusdotate in condizioni di coltivare le loro passioni e i loro talenti  hanno più possibilità di contribuire in modo significativo alla società. Le loro competenze eccezionali possono essere utilizzate per affrontare sfide, innovare e creare impatti positivi. Molte persone plusdotate eccellono in campi come la scienza, la tecnologia, l’arte e la ricerca. Coltivare il proprio talento in questi ambiti può portare a importanti scoperte, innovazioni e contributi al progresso umano.

Attraverso la coltivazione del talento, le persone plusdotate possono lavorare sulle proprie competenze sociali e comunicative, migliorando le loro relazioni interpersonali e la capacità di collaborare con gli altri.

In definitiva, coltivare il talento di una persona plusdotata è una strada che può portare a una vita più appagante, contribuire allo sviluppo della società e favorire la realizzazione personale e professionale.

 

Che cosa succede quando i gifted non sviluppano i loro talenti?

Se un individuo plusdotato non coltiva i propri talenti, può verificarsi una serie di conseguenze, sia a livello personale che sociale. 

Il mancato sviluppo dei talenti può portare a un senso di insoddisfazione personale. L’individuo potrebbe sentirsi sottostimato o non realizzato a livello personale e professionale.

La mancanza di stimolo e sfide può portare a un rendimento scolastico o lavorativo inferiore rispetto al potenziale effettivo del plusdotato.

I contesti che non stimolano le loro capacità vengono vissuti con noia e insoddisfazione, dando un senso di frustrazione per la mancata realizzazione per proprio potenziale e diminuendo l’autostima.

Negli ultimi tempi abbiamo assistito a un fenomeno in preoccupante aumento: quello dei ragazzi che scelgono di vivere in isolamento sociale. In molti casi si tratta di ragazzi plusodotati, con abilità eccezionali che non sono state riconosciute, comprese e supportate nel loro ambiente. Come potete immaginare, questo isolamento ha una forte influenza negativa sul loro benessere fisico ed emotivo.

Anche in casi meno estremi, quello che emerge in linea generale è che la mancata coltivazione dei talenti può portare a un indebolimento delle capacità. Questo significa che le loro abilità eccezionali potrebbero non essere sviluppate appieno, in quanto non riconosciute, perdendo l’opportunità di sentirsi realizzati e soddisfatti.

È importante notare che ogni persona plusdotata è un individuo unico e le conseguenze della mancata coltivazione dei talenti possono influire negativamente. In molti casi, fornire opportunità e supporto per lo sviluppo delle abilità può aiutare a prevenire o mitigare queste conseguenze.

Il modo migliore per incoraggiare un individuo plusdotato a coltivare i propri talenti dipende da vari fattori, tra cui le sue passioni, interessi e modalità di apprendimento. Tuttavia, ci sono alcune linee guida generali che possono essere utili.

In primo luogo, è fondamentale riconoscere e comprendere le abilità e i talenti specifici del plusdotato. Questo può includere l’identificazione di aree in cui eccellono e la comprensione delle loro passioni.

Fornire un ambiente di riconoscimento, supporto e incoraggiamento è cruciale. Gli individui plusdotati possono affrontare sfide come la pressione sociale, l’ansia o la paura di non essere compresi. Il sostegno emotivo, soprattutto in famiglia e a scuola, aiuta a costruire la fiducia in sé stessi e a superare gli eventuali ostacoli che sorgono nella condivisione dei talenti.

Creare un ambiente che offra opportunità di riconoscimento e sviluppo del talento è una scelta di successo. Ciò può includere scuole con modalità innovative, programmi accelerati, arricchimento formativo o altre modalità che consentono loro di ampliare sia conoscenze sia competenze.

Adattare l’approccio pedagogico orientato allo sviluppo dei talenti per contribuire a costruire l’identità del plusdotato è un elemento importante per riconoscere i loro talenti e insegnare loro a come condividerli. La flessibilità nei metodi di insegnamento e la possibilità di esplorare argomenti che li appassionano sono modalità che contribuiscono ad aumentare la motivazione.

Fornire sfide stimolanti è un modo per mantenere l’interesse e la motivazione. E’ risaputo che bambini e ragazzi ad alto potenziale cognitivo si annoiano con facilità se non sono sufficientemente stimolati con sfide che permettono loro di valorizzare le potenzialità e inclinazioni. Creare compiti impegnativi e stimolanti li aiuta a sviluppare i talenti, con una ricaduta positiva sulla loro autostima. 

L’aspetto più importante, sia a scuola che in famiglia, è quello di mettersi in ascolto empatico. Spesso il plusdotato/a non è consapevole dei propri talenti, quindi è necessario un orientamento fornito da un pedagogista professionista. Dare ascolto ai loro bisogni e lavorare insieme per creare un percorso che rispecchi i loro interessi e obiettivi può aumentare la motivazione e l’impegno.

 

I plusdotati più conosciuti e i loro talenti

Esistono numerosi individui plusdotati noti in tutto il mondo, ognuno con talenti eccezionali nelle rispettive aree. È importante notare che la plusdotazione si manifesta in modi diversi e non si limita a settori specifici. Lo studio delle biografie ci stimola a riflettere sia sulla tipologia dei talenti, sia sull’importanza del contesto.

 

Albert Einstein (Fisica)

Stiamo parlando di uno dei più grandi fisici della storia, Einstein è noto per la sua teoria della relatività e per il contributo fondamentale alla comprensione della natura della luce e della gravità. La sua biografia ci insegna che la scuola tradizionale non era il luogo ideale per lui.

 

Leonardo da Vinci (Arte e Scienza)

Considerato l’artista e scienziato simbolo del Rinascimento, Leonardo eccelleva in molteplici campi, tra cui pittura, scultura, anatomia, ingegneria e scienza. 

 

Mozart (Musica)

Wolfgang Amadeus Mozart è stato un compositore prodigio noto per la sua straordinaria abilità musicale. Ha composto opere classiche di grande rilevanza e influenza. I genitori hanno contribuito fortemente allo sviluppo del suo talento.

 

Marie Curie (Scienza)

E’ stata pioniera della ricerca scientifica, vincitrice di due Premi Nobel in ben due discipline scientifiche diverse (fisica e chimica). Il suo lavoro sulla radioattività è stato fondamentale per la comprensione della fisica nucleare. Di grande aiuto per il suo successo è stato il marito.

 

Stephen Hawking (Fisica e Cosmologia)

Uno dei più grandi cosmologi teorici, Hawking ha contribuito significativamente alla nostra comprensione dei buchi neri e dell’universo. Nonostante la sua malattia neurodegenerativa, ha continuato a lavorare e comunicare le sue idee in modo straordinario. La sua determinazione è un elemento che ha contribuito notevolmente allo sviluppo del suo talento.

 

Elon Musk (Imprenditoria e Tecnologia)

Parliamo del famoso e visionario imprenditore, fondatore di aziende come Tesla e SpaceX. Ha avuto un impatto significativo nei settori dell’energia, dell’automobilismo e dell’esplorazione spaziale.

 

Ada Lovelace (Informatica)

E’ stata una matematica e scrittrice inglese del XIX secolo, spesso considerata la prima programmatrice al mondo. Ha sviluppato il concetto di programma per la macchina analitica di Charles Babbage.

 

Questi sono solo alcuni esempi, e ci sono molti altri individui plusdotati che hanno guadagnato la fama in una varietà di campi. Coltivare i loro talenti, in momenti cruciali del loro sviluppo, ha permesso la loro piena realizzazione oltre che a contribuire in modo significativo a progressi scientifici, tecnologici e artistici. Il contesto e i tratti caratteriali sono variabili determinanti nello sviluppo del talento e nel raggiungimento del successo.

 

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