Il World Council for Gifted and Talented Children (WCGTC) è una organizzazione no-profit a supporto dei bambini con plusdotazione. Il WCGTC è costituito da una fitta rete di docenti universitari, ricercatori, educatori, insegnanti e genitori di tutto il mondo, orientati al benessere dei gifted e talented di ogni età. Tutti i Membri possono far riferimento a un Delegato che rappresenta il Paese di provenienza.
In questi due anni ho avuto il piacere e l’onore di rappresentare l’Italia nel WCGTC, in qualità di Delegato. Mi sono candidata in quanto ci tenevo molto che anche l’Italia continuasse a essere considerata come una nazione sensibile alle tematiche della plusdotazione, considerata l’assenza negli ultimi tre anni del nostro Paese, con la consapevolezza che ci sia ancora molto da costruire. E’ stato un onore rappresentare tutti i docenti (di ogni grado scolastico) e i ricercatori che continuano con determinazione e coraggio a sostenere la Gifted Education, come una disciplina che si prende a cuore anche (in termini inclusivi e non esclusivi) dei bambini e ragazzi con plusdotazione.
Ogni due anni il WCGTC propone una conferenza internazionale. La prima volta che ho partecipato era il 2019, a Nashville nel Tennessee (U.S.A.). Avevo appena concluso il mio secondo di dottorato e, purtroppo, ero molto delusa dalla situazione accademica italiana. Sono partita da sola, da Venezia, quel 22 luglio, sperando di trovare dei nuovi colleghi con cui iniziare nuove collaborazioni.
Solitamente, frequentare le conferenze internazionali è sempre stato per me come “una boccata d’ossigeno”, importante sia per il mio cervello sia per ricaricarmi. Ascoltare i risultati delle nuove ricerche, aprirsi a nuove modalità didattiche, incontrare direttamente prestigiosi autori nel settore della Gifted Education che avevo “conosciuto” solo nei libri e negli articoli, incontrare colleghi da tutto il mondo, oltre che sviluppare e migliorare l’inglese.
A Nashville ho trovato molto più di quello che mi aspettavo, la comunità del WCGTC si è presentata come una famiglia. L’unica persona che conoscevo era Lianne Hoogeveen (attuale presidente ECHA) con cui avevo collaborato nella sua Radboud University (nei Paesi Bassi) per replicare quella ricerca di dottorato che avevo iniziato (e poi concluso), purtroppo, in completa autonomia. Lianne è stata per me un punto di riferimento fondamentale: mi ha appoggiato, supportato, incoraggiato durante i 3 mesi che ho trascorso nella bellissima Nijmegen (Paesi Bassi).
Solitamente durante le conferenze internazionali mi faccio sempre un regalo: la “gala dinner”. Non può mai mancare! E’ uno dei pochi momenti in cui puoi creare rete con i colleghi, condividendo esperienze, cercando di avviare nuove collaborazioni. Anche a Nashville ho partecipato a quella indimenticabile cena sociale.
Il titolo della conferenza era entusiasmante: “A world of possibilities: gifts, talents & potential”. Prima di partire mi ero proprio chiesta, chissà se avrò veramente “un mondo di possibilità”?, ero così sconfortata… Partivo dall’Italia, da sola, e andavo a una conferenza che nessuno mi aveva suggerito. Il sentimento di solitudine mi aveva assorbito e faticavo a credere di poter avere, addirittura “un mondo di possibilità”.
Ebbene sì! Durante il piccolo spostamento in bus dall’enorme hotel dove si teneva la conferenza a un altrettanto gigante hotel, nel cuore di Nashville, incontrai una persona, Joyce Miller. Parlammo dell’Italia, del dottorato, di gifted education, ecc. Scoprii che lei era una docente di una università in Texas. Nel momento in cui dovetti scegliere il tavolo dove sedermi, a mia sorpresa mi chiamò Joyce per invitarmi a cenare con lei. Accettai subito, abbassando l’età media dei commensali di quel tavolo; anche perché ero da sola e non vedevo più il mio unico punto di riferimento, Lianne. Trascorsi una sera indimenticabile, mi ricordo che c’era anche una coppia dal Perù. Cosa c’era di più bello di parlare di gifted education per un’intera serata con persone che ricambiavano il tuo stesso interesse? La solitudine è scomparsa durante tutta la settimana a Nashville.
Nel momento in cui dovevamo lasciare il ristorante, Joyce mi presentò una sua amica e collega, Connie Phelps. Al momento avevo capito che doveva fare un viaggio in Europa e forse sarebbe venuta anche in Italia, così ci scambiammo i bigliettini da visita (come avevo fatto con altre 20 persone del WCGTC). Connie Phelps era (ed è tuttora) full professor (professore ordinario) presso Emporia State University e insegnava Gifted Education. Vi rendete conto? Incontrai una professoressa che insegnava all’università esclusivamente Gifted Education… da non credere! Considerato che in Italia questa figura non esiste ancora…
Da quel luglio 2019 la collaborazione è proseguita sia con Dr. Joyce Miller (Texas A&M University Commerce ) sia con Dr. Connie Phelps (Emporia State University), abbiamo formato un “trio internazionale”: Kansas, Texas e Italia.
Il WCGTC mi ha offerto veramente “un mondo di possibilità”, permettendomi di incontrare persone competenti e appassionate di Gifted Education e di proseguire le ricerche nella Gifted Education a livello internazionale (Italia inclusa).
di Martina Brazzolotto
6 gennaio 2021
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